Oggi, 14 novembre, i ragazzi delle classi seconde della Scuola Secondaria hanno incontrato il Procuratore di Napoli Nicola Gratteri: un dialogo aperto e diretto su temi di legalità e senso civico. Una storia, un racconto di vita, tra curiosità e aneddoti per comprendere il valore della passione e dell’impegno.
Il Procuratore ha risposto alle domande poste dagli studenti sulla sua vita da magistrato impegnato nella lotta alle organizzazioni criminali. Ha insistito particolarmente sulla necessità di studiare e di impegnarsi; ha ricordato le difficoltà che vivono i ragazzi e le ragazze nei contesti malavitosi e in quelli socio-culturali deprivati, il valore aggiunto che la scuola ha in questi contesti.
Nel libro Non chiamateli eroi, scritto con Antonio Nicaso, e dedicato a chi ha sacrificato la sua vita per contrastare la criminalità organizzata, Nicola Gratteri ha scritto: La lotta alle mafie deve passare da una corresponsabilità dell’intero sistema istituzionale, culturale, sociale ed economico. Oggi più che mai c’è bisogno di conoscenza, di scelte coraggiose e inequivocabili. Quelle che spesso portano a schierarsi dalla parte della consapevolezza, piuttosto da quella dell’indifferenza. L’alba di un nuovo giorno è possibile. Le parole sono pietre. Usiamole per costuire ponti, per unire le coscienze di chi non sopporta più la tirannide delle mafie, l’ipocrisia di chi dovrebbe combatterle e le menzogne di chi continua a girarsi dall’altra parte.
Noi, una scuola intitolata a chi ha speso la vita per questo stesso ideale, vogliamo accogliere l’invito di Gratteri a impegnarci, nello studio oggi e nelle nostre professioni domani, per costruire una società più giusta e senza violenza.
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